Il cocomero è un frutto buonissimo che piace a tutti, ma c’è chi lo considera perfetto esempio per definire certi presunti ambientalisti, i cosiddetti Verdi ed i Rossi della sinistra: cioè verdi fuori e rossi dentro. Addirittura i rossi, ai tempi dell'Ulivo nel 1996, hanno dovuto festeggiare la striminzita vittoria sventolando le bandiere verdi dell'Ulivo, che, beffa del destino, tanto assomigliano a quelle degli odiati leghisti. Ma si sa, per il partito si può sopportare di tutto!
I “cocomeri” dicono di amare l’ambiente e poi si oppongono alla costruzione di nuove strade o vie ferrate che eviterebbero code e intasamenti, cause d’inquinamento. Si sono opposti alla realizzazione di un sito di stoccaggio delle scorie nucleari degli ospedali, cosicché ora sono sparse ovunque e senza sicurezza. Si vantano di difendere il verde e poi, senza alcun pudore, siedono in giunte che operano cementificazione a tutto campo. La nostra riviera ne è un esempio significativo, tanto che sul vocabolario è comparso il termine “riminizzazione”.
Anche Misano Adriatico, la mia cittadina che, pur immersa nel verde (quello vero della Natura), da decenni sta subendo enormi colate di cemento; alle quali noi del centrodestra ci siamo sempre opposti. Non però in maniera assoluta, perchè la realizzazione di comparti edilizi può essere necessaria per crescere in maniera armoniosa, conrispetto del territorio e che inoltre non siano solo i “soliti noti” ad approfittarne. Abbiamo sempre denunciato la devastazione dell’antica falesia (la “greppa”). Inoltre ci opponiamo alla quarta linea dell’inceneritore e ci battiamo per il massimo apporto della raccolta differenziata. Da tutto ciò si evidenzia quindi che noi del centrodestra siamo veramente verdi, ma dentro non siamo rossi.