Non è una mia affermazione ma la condivido pienamente. Dopo il sondaggio di ottobre della Unione Europea sono in tanti a riconoscere che la sinistra europea è antisemita:
Su "La Voce di Rimini" del 8 novembre 2002 Nicholas Farrel scrive: <...Gli ebrei, così come l' America, sono il simbolo di tutto ciò che la sinistra odia...Per Stalin gli ebrei, amanti del denaro, incarnavano la classe nemica, la borghesia... L' antisemitismo non è mai stato una questione di razza, ma di classe.>
Nell' editoriale di "Panorama" del 13 novembre 2003 si legge: <...l' Europa, purtroppo, in larga misura antisemita lo è. Lo è ancora. Troppi europei, per esempio, credono ancora alla teoria del "complotto per dominare il mondo"...Anni di menzogne o notizie distorte hanno fatto diventare Israele agli occhi europei un pericolo, un nemico: più dell' Iran e degli altri stati che finanziano, ospitano, armano il terrorismo...>
Su "La Stampa" del 8 dicembre 2003 si riporta l' invito del rabbino capo di Russia Berl Lazar rivolto gli elettori russi "...affinché con il loro voto impediscano l' accesso alla Duma ai candidati che usano slogan antisemiti". Fra le persone dichiaratamente antisemite il numero due del partito comunista (Kprf), Nikolai Kondratenko.
Inoltre, la sinistra ed alleati vari, sostengono con ferocia il diritto assoluto delle donne di decidere se avere o no un figlio e possibilmente sano e bello: ma questo è un principio simile alla purezza della razza voluto dai nazisti. E, a proposito di nazismo, occorre tenere presente che Hitler ed i suoi fedelissimi ammiravano l'Islam e certamente la parte estremista di esso. Così come oggi la sinistra inneggia ai palestinesi, fra i quali si annidano tanti terroristi, e ritiene Israele la sola causa di tanti anni di tragedie.
Quotidiano Avvenire, Rosso Malpelo 24 febbraio 2005: <...Hitler salì al potere eletto dal popolo: dunque le leggi del suo Stato e del suo Parlamento erano da obbedire? Anche se erano leggi di morte e di ingiustizia? Il Papa dice di no, ma Gagliardi sembra stare con Hitler. Bella "Liberazione"! >
16 agosto 2006: il neo-ministro Massimo D'Alema, cessate le ostilità fra Israele ed Hezbollah, visita Beirut a braccetto con il ministro che rappresenta i guerriglieri nel parlamento libanese. Dopo due giorni, a seguito delle giuste polemiche sorte dopo l'infelice gesto, addirittura afferma che Hezbollah "E un partito politico che gode di un vasto consenso democratico" per cui se ne deduce che la sua azione ed il suo potente armamento sono giustificabili e forse anche esempio di democrazia. Forse non si accorge che questa "rappresentanza parlamentare" tradotto in italiano significa Partito di Dio, proprio quel tipo di politica che in Italia comunisti e anticlericali vogliono mettere al bando. Chissà se andrebbe a braccetto anche con i ministri israeliani, credo proprio di no.