PD: il vero partito di plastica, ma anche partito dei perdenti

Le opposizioni di centrosinistra hanno sempre definito il partito fondato da Silvio Berlusconi (prima Forza Italia ora Popolo della Libertà) un partito di plastica. Ad onor del vero questa affermazione ha una parte di verità; infatti il Pdl manca ancora di un vero radicamento nel territorio, l’organizzazione locale è spesso incerta e confusa.

Ma è un dato di fatto che il Pd nelle farse elettorali, che loro chiamano primarie, “arriva sempre secondo”. Così scrive Mario Giordano il 24 novembre su Libero: il Pd è l'unico partito al mondo che riesce a perdere anche le elezioni del Pd. Partecipa da solo e perde. A vincere invece è la sinistra: prima in Puglia con Niky Vendola, ora a Milano con Giuliano Pisapia.

Però negli alti livelli dirigenziali (dal premier ai ministri, deputati e coordinatori) troviamo persone di grande impegno e serietà, partendo da Berlusconi stesso che ha fatto dell’Italia una Nazione stimata in tutto il mondo. Riconoscimento espresso da tutti i leader del mondo, iniziando da Obama ed arrivando a Blair che ha affermato: “ senza il Cav. Perde l’Italia”. Se non fosse “sceso in campo” Berlusconi (è d’obbligo ricordarlo agli smemorati) non avremmo avuto i conti a posto, saremmo oppressi dalle tasse,non sarebbero ripartite le grandi opere, non si sarebbe dato una casa ai terremotati, non si sarebbe rimesso ordine nel caos dei rifiuti di Napoli, avremmo perso l’Alitalia, non avremmo la legge sul fumo, la patente a punti, la legge sulla fecondazione assistita, l’affido condiviso, e così via. Questi sono fatti e non parole, nonostante gli antiberlusconiani non lo vogliano ammettere.

Un grande governo dovrebbe avere anche una grande opposizione, capeggiata dal partito più forte numericamente, ma il Pds-Ds-Pd non ha mai avuto nemmeno un vero leader ed è sempre stato soggiogato dalle forze minori. Per cui il vero partito di plastica è proprio il Partito Democratico, nel quale regna grande confusione, sia al suo interno che nei confronti degli alleati. La coerenza nel Pd è sempre stato un opzional, basta pensare soltanto che ora il loro maggior problema è cambiare una legge elettorale che ha rafforzato quel bipolarismo che loro stessi hanno sostenuto con forza. L’attuale segretario, spalleggiato dai compagni di partito, vuole cacciare a tutti i costi chi sta tenendo in mano saldamente le sorti del nostro Paese. Tanto “il loro interesse non è il bene dell’Italia e degli italiani,ma il possesso dello scranno personale”. Per raggiungere questo scopo stanno sbavando dietro Fini ed i suoi fedelissimi, sperando di addentare l’osso tanto agognato. Il loro obiettivo è il potere, senza chiederlo al popolo sovrano che non glielo concederebbe, mettendo in piedi un nuovo ribaltone, che loro chiamano governo “tecnico” o “di salute pubblica” o chissà cos’altro. Comunque lo si chiami è sempre uno sfregio alla democrazia. Ma anche la democrazia per il Pd è un opzional, nonostante il nome che si son dati. Cosa c’è di democratico nelle trasmissioni televisive messe in piedi da conduttori fazio..si qualcuno dovrebbe spiegarlo. “A loro piace così, cantarsela e suonarsela da soli”. Aggiungo che i veri protagonisti sono i conduttori tv  ed i giornali, non il partito. Al suo stesso interno il Pd è contestato dal “rottamatore” Matteo Renzi che ha affermato: “non si può fare una ammucchiata contro Berlusconi, dopo poi non si governa”. Anche gli alleati fanno la voce grossa: Di Pietro e l’Idv hanno detto che “il governo tecnico è solo una furbata per poi stare lì fino alla fine, si deve votare”, così come Emma Bonino dei radicali. Inoltre è un dato di fatto che il Pd nelle farse elettorali, che loro chiamano primarie, “arriva sempre secondo”. Così scrive Mario Giordano il 24 novembre su Libero: il Pd è l'unico partito al mondo che riesce a perdere anche le elezioni del Pd. Partecipa da solo e perde. A vincere invece è la sinistra: prima in Puglia con Niky Vendola, ora a Milano con Giuliano Pisapia.