Guarda caso quanto elencato in prima pagina sono proprio le stesse cose che ha proposto, e sta ancora proponendo, Silvio Berlusconi fin dalla sua discesa in campo. Il Cavaliere non è riuscito in questo intento non per colpa sua ma perché è stato oggetto da subito di feroci attacchi dalla sinistra e dalla magistratura, che ha avuto come conseguenza perdita di consenso anche se ancora piuttosto elevato. Per portare a compimento queste azioni ineludibili per il Paese occorre innanzitutto modificare la Costituzione e poi una buona dose di coraggio perché si rischia di cozzare contro tanti interessi diversi e quindi perdere consensi. Per cui lo può fare soltanto un esecutivo coi numeri giusti e coraggioso, senza compromessi. Per la verità avremmo già la riduzione dei parlamentari e la divisione delle Camere (un primo importante passo per il cambiamento) se gli italiani, incantati dalle sirene della sinistra, non avessero bocciato la riforma del 2005 con un deleterio referendum. L’Italia ha perso il treno passato vent’anni fa e che fortunatamente è ripassato oggi, ma non c’è ancora voluta salire ed ora il treno rischia di non ripassare più. Comunque la speranza è l’ultima a morire, il Cavaliere seppur ferito gravemente è ancora in grado di lottare e la Messa non è finita.
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