Primarie

Siamo all’epilogo delle demagogiche primarie del centrosinistra, che nel passato hanno avuto il senso di una vera e propria farsa ma ora un po’ meno. Abbiamo assistito a primarie dal risultato scontato ora almeno una competizione c’è stata, ma il tutto ha l’aria soltanto di una operazione elettorale ed i sondaggi ne confermano la validità in tale senso. Si è voluto scimmiottare il metodo che le altre democrazie moderne usano da decenni pur non avendone noi i requisiti necessari, creandone una copia orrenda con risultati pessimi. Nonostante tutto si sente  definirle un grande momento di democrazia e non solo a sinistra. Le primarie in sé effettivamente lo sono, ma solo in un sistema politico-istituzionale adeguato ed il nostro non lo è assolutamente.

Che senso ha spendere risorse materiali ed umane  per scegliere un candidato primo ministro che poi una volta eletto non ha alcun potere all’infuori di  “dirigere la politica generale del Governo”, come recita l’art.95 della Costituzione Italiana? A me sembra una inutile perdita di tempo e denaro. Ed ancor di più lo sono le primarie di partito, per i quali partiti sono sufficienti i congressi come si è sempre usato. Per cui spero vivamente che il Popolo della Libertà non si lasci incantare da queste sirene, attraenti ma false e irreali.  

Premesso questo devo giocoforza calarmi nel circo della realtà e vorrei che vincesse Renzi ma temo che vincerà Bersani. Se poi il segretario del Pd vincerà anche le elezioni, come tutti i sondaggi indicano, allora saranno guai seri per tutti e l’Italia arretrerà ancora. Precipiterà in quel baratro che la stessa sinistra ha evocato con Berlusconi ma che in effetti ne siamo stati trascinati sul bordo dal governo Monti, voluto fortemente dal Pd e dal Presidente Napolitano. Questo perché la sinistra italiana non sa far altro che aumentare le tasse e la spesa pubblica, ogni parametro economico lo conferma. Finchè la sinistra sarà l’unica che si sente autorizzata a modificare la Costituzione a proprio piacimento(ma la causa dei disastri delle Regioni è stata proprio la modifica del titolo V) e finchè la nostra Carta sarà considerata “la più bella del mondo”(come sempre si esprime Bersani spalleggiato dal guru Benigni) il futuro può essere solo nero, anche se dipinto di rosso o di arcobaleno.