Il vero racconto politico

 La ricerca della verità è una delle principali aspirazioni a cui deve tendere ogni persona umana, per il bene personale e collettivo, nel corretto equilibrio delle cose. Così anche nella politica prima delle proprie convinzioni personali occorre accertarsi della veridicità dei fatti e degli avvenimenti, per poi trarne le proprie conclusioni. Per un cristiano è un dovere primario, spesso richiamato nelle parole di Gesù Cristo. E' quello che ho sempre cercato di fare e credo di esservi riuscito.

 


 

 

Dopo lunghe e sofferte riflessioni, nei primi anni ' 80 maturai la decisione di iscrivermi ed impegnarmi nella Democrazia Cristiana nonostante già era in me il sospetto di avere a che fare con una politica corrotta e interessata al potere e alle poltrone. La molla scatenante della mia scelta fu la profonda amarezza per il risultato del referendum sull' aborto, contro il quale la D.C. fu l' unico partito ad intraprendere una decisa battaglia che come cattolico non potevo che condividere in pieno.

Il mio impegno nella locale sezione di Misano è stato pieno e convinto fino a quando la Balena Bianca in seguito al terremoto di Tangentopoli è andata in frantumi, così come il Partito Comunista a seguito della caduta del Muro di Berlino, e conseguentemente il mondo politico precipitò in momenti di grande confusione e crisi di identità. Nel 1993 mi iscrissi al nuovo Partito Popolare seguendo gli amici di sezione, ma con un po' di disagio perché non condividevo il ripudio del nome e non mi sembravano affievoliti i valori cattolici e morali che fecero grande il partito. Pensavo e penso tuttora che le parole democrazia e cristiana sintetizzano efficacemente le mie idee ed i miei propositi, che nella geometria politica degli ultimi due decenni sono rappresentati al meglio dal centrodestra.  


 Infatti, facendo qualche passo indietro, si deve riconoscere alla DC il merito di avere guidato l' Italia verso la rinascita dopo la spaventosa Guerra Mondiale e di avere dato al nostro Paese oltre un ventennio ( da non confondere con un altro ben più triste ) di prosperità e felicità della gente, a cavallo degli anni '50, '60 e primi '70. Nei " mitici anni ' 60 " potevamo vantare gli stipendi più alti d' Europa e la rete autostradale migliore. Però con il benessere inevitabilmente è sopraggiunta la corruzione e la sete di potere, delle quali l' assassinio di Aldo Moro è forse stato il primo tragico segnale dal quale è iniziato il declino della democrazia. Negli anni '80 si registra l' escalation della mafia e della droga, si afferma il mito del divertimentificio e della trasgressione a tutti i costi, tanto da fare dire nel 1990 al cantautore Angelo Branduardi che .." il bello degli anni '80 è che sono finiti". Ma una tale situazione di una Italia che marciava il doppio o il triplo delle proprie possibilità non poteva durare ed infatti si accumulava un debito pubblico spaventoso di due milioni di miliardi che prima o poi avrebbe portato all' implosione del sistema.


Dopo la interminabile sequenza dei governi Andreotti si insedia nel 1992 il governo Amato e nel 1993 il governo Ciampi in una fase di profondi mutamenti politici che vedono la forte crescita della Lega di Bossi come movimento di rinnovamento del sistema sociale e politico. Però alle elezioni del 1994 si profila una schiacciante vittoria dei Progressisti se non scendesse in campo l' imprenditore Berlusconi con la sua nuova Forza Italia che, alleandosi con Fini, Casini e lo stesso Bossi, giunge ad una inaspettata vittoria. Con il Polo per la Libertà ci sono tutti i presupposti per costituire la Seconda Repubblica ed infatti viene istituito per la prima volta il Ministero della Famiglia, si parla di federalismo, con il libro bianco del ministro Tremonti si punta alla riduzione delle tasse iniziando dalla quantità per poi passare alle aliquote, si prepara la lotta alla disoccupazione con l' aiuto alle piccole e medie imprese dove è più facile creare posti di lavoro. Fra i provvedimenti presi c'è un decreto che proibisce l' utilizzo delle farine animali negli allevamenti e il D.L. 626/94 sulla Sicurezza del Lavoro . Ma l' illusione dura poco perché l' inesperienza, l' affrettata alleanza ed il doppio gioco del ministro Dini portano alle dimissioni del Governo Berlusconi il 22 dicembre. Viene incaricato il sopracitato Lamberto Dini per formare un governo "tecnico" per varare la riforma delle pensioni e per prepararsi a nuove elezioni. Ma un tale esecutivo secondo le più civili regole democratiche dovrebbe avere l' appoggio di quasi tutto il Parlamento mentre il voto della sola maggioranza lo renderebbe politico. La naturale e logica conseguenza sarebbero nuove elezioni. Così non è, per cui questo lo si può ritenere il primo passo di sprofondamento nella peggiore Prima Repubblica di sapore consociativistico e di lotta per il potere, con il beneplacito del Presidente Scalfaro che mostra chiaramente di parteggiare.

Nasce l' Ulivo che alle elezioni del 1996 porta Romano Prodi alla guida di un Governo di centro-sinistra che affidandosi alla desistenza di Rifondazione Comunista ha conseguito la conquista di più collegi rispetto ad un Polo che esprime la maggioranza relativa nel Paese ( nonostante il milionesettecentomila di schede annullate! ) con seicentomila voti in più rispetto all'Ulivo, mentre la Lega resta da sola. Siamo così al Secondo Atto antidemocratico di uno Stato governato da una minoranza che si deve appoggiare a Rifondazione Comunista per restare in piedi. Viene centrato l' obiettivo di entrare nell'Unione Europea, grazie soprattutto alla eurotassa ( ed il centrosinistra se ne fa un gran vanto ), poi non ricordo quali altri importanti provvedimenti siano stati presi in questo periodo, oppure importanti non ce ne sono. Nel frattempo però purtroppo accadono gravi avvenimenti: un devastante terremoto in Umbria che costringe migliaia di persone a rifugiarsi nei container e la guerra civile in Albania verso cui parte un contingente di pace italiano grazie al voto favorevole del Polo. Ancora una volta l' alleanza politica è in bilico perché RC rivendica giustamente provvedimenti in favore della occupazione, ma non avendo rassicurazioni certe toglie l' appoggio al Governo il 9 ottobre 1998. Anche stavolta lo sbocco logico della crisi dovrebbero essere nuove elezioni, ma accadono avvenimenti che nulla hanno a che fare con uno stato di diritto democratico, e siamo al Terzo Atto: RC si spacca e Cossutta fonda i Comunisti Italiani che uniscono i loro voti con l' Udeur di Mastella, che già aveva lasciato il Polo con una ventina di parlamentari e firmato il DPF, e formano così una maggioranza molto composita che ha un grande partito ( i DS ) attorno a cui gravitano 10/12 piccoli partiti. Nasce così il Governo D' Alema il 21 ottobre 1998, il cui primo atto è di andare in Umbria a dire ai terremotati che non passeranno un altro Natale nei container,ma c' èancheil sospetto che ci sia stata una macchinazione per cacciare Prodi che nel frattempo viene nominato Presidente della Commissione Europea il 24 marzo 1999 con i voti anche del Polo, che è favorevole anche all' intervento armato degli americani in Kosovo e all'elezione del Presidente Ciampi il 13 maggio. Si giunge così alle elezioni europee il 13giugno dove il Polo ottiene sostanzialmente un' altra vittoria considerando che il CDU di Rocco Buttiglione è in procinto di lasciare il centrosinistra e già si profila il nuovo accordo con la Lega, la sinistra è inoltre amareggiata dalla perdita del Comune di Bologna storica roccaforte rossa. Anche in Austria il 3 ottobre vince il centrodestra con l' affermazione della destra di Jorg Haider che si attira così critiche aspre, piene di disprezzo e odio, dalle "sinistre" italiane ed europee. Ma l' 11 ottobre diviene di dominio pubblico anche il dossier Mitrokhin contenente la lista italiana delle spie del Kgb. Intanto ci si inventa un D'Alema bis, di cui solo il "Baffino" può comprenderne l' esigenza ( probabilmente sono solo aggiustamenti interni di poltrone), che ottiene la fiducia con la minoranza del Parlamento, Quarto Atto , 310 voti favorevoli contro i 316 di maggioranza assoluta, proprio alla vigilia di Natale e del Giubileo.


Si apre con le celebrazioni del Giubileo (che presenta un costo di 3.000 miliardi per la ristrutturazione di chiese e per opere pubbliche) e con la dichiarazione di Bossi per una nuova alleanza con il Polo in vista delle elezioni regionali. Nel frattempo però muore Bettino Craxi il 20 gennaio e scoppia lo scandalo della Missione Arcobaleno che si riproponeva di portare aiuti materiali all' Albania e che avrebbe dovuto essere un fiore all' occhiello del governo. Anche l' ex presidente Cossiga lascia il centrosinistra e cerca un accordo con il Polo, che scarica definitivamente Pannella ed i radicali. Atto Quinto, il centrosinistra si inventa la legge della par-condicio per eliminare gli spot elettorali di Berlusconi e dare in TV spazio uguale a tutti. In Spagna gli elettori premiano i quattro anni di governo di Aznar con la sua riconferma, il premier spagnolo ha messo in atto un programma quasi identico a quello di Berlusconi e del Polo. Il Cavaliere non demorde e si imbarca sulla nave Azzurra per una campagna elettorale intorno all' Italia al posto di quegli spot che il centrosinistra ha ritenuto il veicolo più importante dei successi di Forza Italia. Nonostante tutto però alle elezioni regionali del 16 aprile 2000 il Polo per la Libertà ottiene una schiacciante vittoria strappando alla sinistra tutte le Regioni del Nord e gran parte del Sud, tanto che Massimo D'Alema si dimette da premier. La logica conseguenza di questo atto, chiaramente politico in conseguenza di elezioni amministrative, sarebbero le elezioni politiche ma, Sesto Atto , viene messo in campo un non parlamentare socialista e nasce il Governo Amato bis che ottiene 319 sì con 298 no alla Camera e 179 sì con 112 no al Senato compreso l' ex PM di Mani Pulite. Con il suo gesto Di Pietro viene espulso dall' "Asinello" e fonda un nuovo partito, L'Italia dei Valori, con la pretesa di essere equidistante dai due poli.

Il 21 maggio il referendum sul maggioritario non ottiene il quorum nonostante l' appoggio di liste trasversali. L' 8 luglio si svolge a Roma il Gay Pride appoggiato dalla sinistra e che amareggia profondamente il Papa, il 24 gli scafisti che trasportano i clandestini uccidono due finanzieri.

In agosto Bobo Craxi e Martelli gettano le basi per la rifondazione del Partito Socialista, Andreotti lancia la proposta di un Grande Centro ed i ciellini a Rimini contestano il ministro Veronesi, che ritiene giusta la sperimentazione sugli embrioni, mentre applaudono Berlusconi e Prodi. In settembre il sindaco di Roma Rutelli viene candidato dal centrosinistra per le future elezioni politiche, Veronesi autorizza la vendita della pillola del giorno dopo scatenando le proteste della Chiesa e del centrodestra e il cardinale Biffi attacca i musulmani scatenando l' ira del centrosinistra. Il 25 ottobre Sergio D'Antoni lascia la Cisl e fonda Democrazia Europea. Alla Giornata del risparmio il Governatore della Banca d' Italia Fazio denuncia che l' Italia rischia la serie B in campo economico, i professori scendono in piazza contro le riforme scolastiche e la Chiesa sferra un duro attacco contro la pillola del giorno dopo e l' Osservatore Romano contesta il contenuto dei libri di testo scolastici.

Il 14 novembre il Parlamento di Strasburgo approva la Carta Europea dei Diritti con il voto del Polo, l' astensione della Lega e il no di Rifondazione. I DS propongono di rilevare le impronte digitali per controllare i clandestini, proposta già avanzata da tempo dal centrodestra. Si svolge l' 8 dicembre il vertice europeo a Nizza sulla Carta dei diritti con scontri fra la polizia e gli estremisti di sinistra, i centri sociali cercano di impedire la visita di Haider a Roma e la consegna dell' abete al Papa. Da questo nuovo clima di guerriglia spuntano le bombe al Duomo di Milano e alla sede del Manifesto. Il giorno di Natale una forte nevicata paralizza l' aereoporto di Malpensa per una lotta fra sindacati e Sea. L' anno si chiude con un duro monito dell' Osservatore Romano ad Amato che nella conferenza di fine anno dipinge un quadro falsamente positivo della situazione nazionale ed in particolare della famiglia ed inoltre reagisce scompostamente alla domanda di un giornalista dell' Avvenire sulla pillola del giorno dopo. Nel discorso di fine anno il Presidente Ciampi annuncia le elezioni a primavera e invita le parti politiche ad abbassare i toni.


Sorge con le dimissioni di Rutelli da sindaco di Roma, Settimo Atto, il 7 gennaio 2001 senza rispettare i sei mesi previsti dalla fine della legislatura che terminerà il 9 maggio, e come ultimo atto da primo cittadino svende 1.300 appartamenti. Poi arrivano due sculacciate ai popolari italiani, la prima da parte de l' Avvenire che boccia il programma di Rutelli e la seconda dal Congresso dei Popolari Europei che per l' Italia invita a parlare Berlusconi, il quale ottiene un grande successo. Intanto il ministro Veronesi si avventura nell' ennesima azzardata dichiarazione sugli spinelli nelle scuole e Bertinotti e Cossutta rivendicano a vicenda di essere i veri comunisti in occasione degli ottanta anni del PCI. Il 27 gennaio muore a Ginevra l' Josè ultima regina d' Italia Maria di Savoia ma, Ottavo Atto, nemmeno questo tragico fatto convince il centrosinistra a fare rientrare in patria i discendenti della dinastia reale. Nel frattempo l' Osservatore Romano critica la qualità dei programmi Rai e si chiede se ne vale la pena pagare l' abbonamento. Ciampi comunica che non scioglierà le Camere prima della scadenza e Berlusconi il 7 e l' 8 febbraio va in visita a Londra dove ottiene consensi sia dalla Thatcher che da Blair. Il 13 febbraio gli scienziati protestano contro il Governo che uccide la ricerca e intanto scoppia il caso "mucca pazza" anche in Italia. Il 17 febbraio Casini e Buttiglione si uniscono nel Biancofiore che si ripropone di rappresentare fortemente l' anima cattolica del centrodestra. Il 22 a Novi Ligure una ragazzina con la complicità del fidanzato uccide barbaramente la mamma ed il fratellino, segnale evidente di un disagio giovanile a cui il centrosinistra non ha saputo dare risposte. Il Vaticano protesta per il brutale attacco portato al Papa da Pannella nella trasmissione Rai Satyricon, mentre in una intervista su Famiglia Cristiana Berlusconi afferma che la legge 194 sull' aborto sarebbe da migliorare scatenando ovviamente le reazioni della sinistra. Il centro-sinistra inizia la sua crociata contro Berlusconi invitando prima il vicepremier belga a scagliarsi contro Bossi e poi, Nono Atto , approvando al Senato il 27 febbraio una legge inutile sul conflitto d' interessi perché, essendo completamente diversa da quella approvata alla Camera a larga maggioranza nel 1998, non c' è più tempo per il varo definitivo ed ha quindi solo l' aspetto "sinistro" di una arma da usare in campagna elettorale. Commento simile lo si può ritrovare nell' editoriale del n.9 di "Famiglia cristiana". E poi non sono in conflitto d' interessi il ministro Dini o i senatori Agnelli e Cecchi Gori? Oppure lo è solo Berlusconi?

Ma non è finita si giunge alla approvazione di una legge sul federalismo e cioè al Decimo Atto Antidemocratico, il più grave perpetuato dal centro-sinistra o Ulivo come dir si voglia, e cito testualmente da "il Giornale" di giovedì 1 marzo 2001: "Per la prima volta nella storia della Repubblica una maggioranza di governo vota una legge di riforma costituzionale senza alcun accordo con l' opposizione, anzi contro di essa. E ci riesce sul filo di quattro piccolissimi voti". Non ci sono parole per commentare un simile atto, qualsiasi persona con un minimo di atteggiamento democratico e di correttezza non può che condannarlo tenendo anche in considerazione che nel testo approvato non compare mai la parola federalismo!

Finalmente l' 8 marzo il Presidente Ciampi scioglie le Camere e apre ufficialmente una campagna elettorale che è praticamente in atto da sei mesi! Intanto in Francia le elezioni amministrative l' 11 marzo segnano una forte rimonta del centrodestra, che perde Parigi ma i ministri di Jospen vengono quasi tutti sconfitti nei comuni dove si sono presentati. Prima di partire per una vacanza il Presidente Ciampi lancia un appello per un confronto corretto e leale fra le parti, ma mai esortazione sarà più inascoltata! Infatti, Undicesimo Atto, nella trasmissione di Raidue Satyricon, da due personaggi che non vale la pena nominare,per quaranta minuti vengono elencate una serie di diffamazioni verso Berlusconi e Dell' Utri spacciandole per satira. Non sono altro che stralci processuali noti a tutti e dei quali i giudici ne hanno fatto carta straccia, ma rappresentano l' elemento finale di attacchi portati in trasmissioni Rai (pagate da tutti i cittadini) quali Raggio Verde, l' Ottavo Nano, il Fatto, TG3 e Quelli che il calcio. L' intervento del Presidente però riporta un po’ di ordine nelle cose.

Il 26 marzo nella sessione del Consiglio permanente della CEI il presidente cardinale Ruini apre i lavori con una prolusione dove invita tutti i cittadini a recarsi alle urne ed i cattolici a votare le forze politiche che esprimono al meglio i principi cattolici. Enuncia un decalogo di principi irrinunciabili al quale il Centrodestra esprime piena adesione e che invece la Sinistra ovviamente contesta. E infatti per rappresaglia il 10 aprile, Dodicesimo Atto, il ministro "verde" Bordon tenta di bloccare le trasmissioni di Radio Vaticana con il pretesto che non sono rispettati i parametri di emissione di onde elettromagnetiche, parametri che in Italia sono i più restrittivi d' Europa a detta di tanti esponenti della stessa sinistra.

Intanto continuano gli atti di violenza verso gli esponenti della Casa delle Libertà, le sedi ed i gazebo: Silvio Berlusconi riceve una pallottola in una busta, Alessandra Mussolini viene aggredita a Napoli e il 25 aprile i "centri sociali" mettono in scena nuove guerriglie bastonando rappresentanti di destra che volevano ricordare Mussolini e altri morti. Ma l' Ulivo non riesce a garantire il numero legale per l' approvazione di un decreto legge contro il terrorismo che sta rialzando la testa.

Viene messo in atto il Tredicesimo Atto chiamando in campo la stampa estera per lanciare altre calunnie, che non sono altro che la ristampa delle sciocchezze enunciate nella trasmissione Satyricon, ma altri autorevoli giornali quali il Time e Le Figaro ribadiscono che solo il popolo italiano può decidere da chi deve essere governato. Così come il Presidente Ciampi, il senatore Agnelli ed il presidente del Partito Popolare Europeo Martens, che la eventuale vittoria di Berlusconi sarà pienamente legittime e democratica. Inoltre, Quattordicesimo Atto , i DS e i Verdi denunciano il Tg4 di Emilio Fede per violazione della legge sulla par condicio mentre al concerto del 1° maggio, Quindicesimo Atto, il cantante Pelù definisce Berlusconi "el diablo" e Rosalinda Celentano legge sul palco una serie di e-mail contro il presidente di Forza Italia. L' ultimo gesto antidemocratico del centrosinistra si è perpetuato proprio il giorno stesso che il popolo italiano ha scelto di mandarli a casa, Sedicesimo Atto: molti seggi elettorali sono stati tormentati da file lunghissime ed a tanti cittadini non è stato possile votare!, mai successo nella storia della Repubblica, e tanti altri lo hanno potuto fare solo a notte inoltrata e con i primi risultati già in arrivo! Questo è successo per la contemporanea riduzione delle sezioni di un terzo, della eliminazione della possibilità di voto al lunedì mattina, dal naturale aumento dei votanti e dalla volontà di recarsi a votare che per gli italiani è maggiore quando si vota per il nostro Parlamento. Già nel 1999, quando fu preso questo provvedimento, per le elezioni Europee ed amministrative, si ebbero grandissimi disagi e quindi era altamente prevedibile che quest' anno sarebbe stato anche peggio, come sostenuto a tempo debito dai rappresentanti della Casa delle Libertà, che proponevano di votare per le Amministrative in altra data.

Il popolo italiano però non si è fatto abbindolare dai proclami televisivi di giornalisti, attori e cantanti chiamati alle armi da questa sinistra antidemocratica e il 13 maggio 2001 ha finalmente dato...a Cesare quel che è di Cesare. La Casa delle Libertà si è affermata nettamente con il 52% contro il 44 di tutto il centro-sinistra, compreso Rifondazione Comunista, che in Parlamento si traduce in circa 90 seggi di vantaggio come mai successo nella storia della Repubblica! Anche se i "falsari" della sinistra hanno cercato di minimizzare la sonora sconfitta evidenziando soltanto i risultati del maggioritario al Senato, dove effettivamente la differenza è stata minima.

Ma i komunisti italiani, consapevoli di non poter continuare a governare con pochi voti di scarto ed una congiuntura economica in netta discesa, che richiede la scelta di provvedimenti impopolari possibile solo con una forte maggioranza, avevano architettato il trappolone: hanno volutamente scelto di presentarsi divisi alle elezioni per poi ricompattare la base risvegliando la voglia di andare in piazza, fino a questo momento tenuta a freno, e a furia di manifestazioni e proteste fare cadere il governo e il suo odiato capo. Sperando così di vincere nettamente la nuova sfida elettorale. Dal loro punto di vista un piano veramente ingegnoso ed il primo passo  per mettere in difficoltà il nuovo governo è stato il G8 di Genova a luglio, preparato già prima delle elezioni. Ma il terribile attentato dell' 11 settembre ha scombinato i loro piani e hanno dovuto rinviare i progetti di riconquista dell' amato potere. Peccato per loro però che nelle elezioni amministrative di primavera, sia nel 2002 che nel 2003, il popolo italiano ha riconfermato la sua fiducia per l' attuale governo, anche se ovviamente i falsificatori politici hanno tentato di dimostrare il contrario. Anche le elezioni provinciali in Trentino il 26 ottobre 2003 nel loro piccolo hanno confermato la misura delle forze in campo; anzi Forza Italia, nonostante i continui tentativi degli avversari di screditare il suo leader Silvio Berlusconi, ha guadagnato nettamente consensi.   


Lo choc delle Torri Gemelle è terrificante e tutto il mondo si stringe attorno all'America. Anche la sinistra italiana, tranne la parte più estrema, si accoda allo slogan "siamo tutti americani" e offre un tacito consenso all'intervento alleato. Ma all'indomani dell'intervento armato, nell'accingersi a votare l'invio degli alpini in Afghanistan per la missione di pace, iniziano i primo contrasti e le prime divisioni. Però il terrorismo islamico non è sconfitto e gli Usa ritengono di intervenire anche in Iraq per cacciare un feroce dittatore che rappresenta anche un pericolo per tutto il mondo. Infatti Saddam Husseim, grazie al petrolio di cui dispone finanzia i terroristi palestinesi ed ha collegamenti anche con Al Qaeda. Il governo cerca di dissuadere Bush per evitare un conflitto che presenta tante incognite, ma come membro della Nato l'Italia non può sottrarsi ai doveri dell'alleanza. La sinistra voleva che non si concedessero neppure le basi, richiesta assurda! Terminata la guerra occorre inviare un nuovo contingente di pace e qui i contrasti a sinistra si accentuano, inizia a prendere il sopravvento l'estremismo e solo i centristi dell'Ulivo si astengono nel voto. La sinistra più intransigente grida che siamo andati in guerra senza il mandato dell'Onu e contro la Costituzione, ma il Presidente Ciampi sconfessa queste falsità e legittima l'azione del Governo.   

Il 16 giugno 2003 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi inaugura il semestre di presidenza italiana dell' Unione Europea che si chiuderà il 16 dicembre. Ovviamente la sinistra apre subito le polemiche lanciando nella mischia i suoi eurodeputati ed i soliti magistrati allineati. Ma il semestre sarà un successo, anche se naturalmente (manco a dirlo) i "compagni" diranno esattamente l'opposto. Il ministro Tremonti, in qualità di ministro delle finanze europeo, redige la prima finanziaria europea e traccia un piano economico per le grandi opere e per le riforme che ha ampio consenso. Il premier italiano è uno dei principali artefici della Costituzione Europea, anche se poi non si arriva alla approvazione per l' opposizione di Spagna e Polonia. Però sono stati trovati accordi su 82 punti di iniziale contrasto e la strada è ben tracciata per il prossimo presidente. Anche Shroeder, il premier ungherese e Prodi hanno avuto parole di elogio per il lavoro svolto ottimamente dalla presidenza italiana.       

Poi con l'attentato di Nassirya del 19 novembre 2003 dove perdono la vita 19 italiani (due civili), tutto precipita e l'intero centro-sinistra inizia a chiedere il ritiro delle truppe. Il rifinanziamento della missione viene approvato, ma il centro-sinistra in seguito presenta una mozione di ritiro dei soldati che viene respinta dal Parlamento. Il segretario dell'Onu Kofi Annan ringrazia l'Italia per il suo impegno ed anche la Conferenza Episcopale Italiana conferma che si deve restare. Ormai però l'ala più intransigente ed i finti pacifisti hanno preso il sopravvento e la Lista Unitaria dell'Ulivo deve sottostare alle pressioni della piazza per non rischiare di perdere voti alle imminenti Elezioni Europee. Tanto che il segretario dell'UDC Marco Follini il 21 maggio 2004 dichiara: "E' la seconda volta che Bertinotti decide per Prodi. La prima nel 1998, fece cadere il suo governo, la seconda ieri, gli ha dettato la linea sulla politica internazionale. Quanti pensavano che il Triciclo fosse la guida riformista e moderata del centro-sinistra hanno di che riflettere". 

Le elezioni europee del 13 giugno 2004, anche se i "falsari" cantano ovviamente vittoria, confermano la fiducia del popolo italiano al governo della Casa delle Libertà. Infatti i vari sondaggi davano il centro-sinistra intorno al 49% ed il centrodestra al 46, invece si è verificato l'esatto contrario, se poi si mette a confronto la Casa delle Libertà con l'Ulivo il divario è ancora più netto: 46,1 contro un 31,1 che è inferiore al 33 delle precedenti europee ed al 35 previsto. Il Governo italiano è stato l'unico in Europa a resistere nel confronto elettorale! Però l'Ulivo, con Prodi in testa, ed il centrosinistra continuano a inneggiare ad una grande vittoria solo perchè hanno ottenuto un buon risultato nelle amministrative strappando la Provincia di Milano. Ma l'assenteismo (ha votato poco più del 50% degli elettori) ha giocato un ruolo determinante, anche per la data troppo avanzata e sulla quale l'Europa dovrà fare un'adeguata riflessione. Stessa scena anche per le suppletive del 24 ottobre, dove si è registrato una affluenza da record (negativo) del 40% e che penalizzato ancora una volta la Casa delle Libertà. Se la sinistra italiana si rallegra per così poco mi dispiace per loro ma nel 2006, quando il voto politico richiamerà gli italiani in massa ad esprimere il loro diritto-dovere, la delusione sarà ancora più cocente.

Intanto in Irak il 28 giugno ha preso il potere il nuovo Governo e in Afghanistan il 9 ottobre si sono tenute le prime elezioni democratiche con grande ed entusiastica partecipazione, queste sono date molto importanti per i popoli orientali e per il mondo intero. Lo è anche il risultato delle elezioni americane, dove Bush ha ottenuto un successo storico quando la sinistra era convinta di vincere e lo ha scritto a pieni titoli prima dei risultati finali. George Bush è il Presidente più votato della storia degli Stati Uniti, ha attirato una affluenza alle urne molto maggiore delle precedenti. La gente ha fatto la fila per votare e la sinistra credeva che sarebbe stata avvantaggiata da questo, invece il popolo americano è andato a votare in massa per riconfermare il presidente odiato dalle sinistre di tutto il mondo. Bush ha vinto con 59 milioni di voti contro i 55 di Kerry, ha vinto in 30 Stati su 51 e alle Camere ha la maggioranza che prima non aveva. Inoltre il popolo americano ha respinto con il 75%, nei referendum abbinati, la proposta di matrimoni omosessuali. Questi risultati avranno inevitabilmente riflessi anche in Italia ed in Europa perchè se avesse vinto Kerry la sinistra avrebbe festeggiato a gran voce ed avrebbe come al solito chiesto le dimissioni di Berlusconi. Ma dovranno aspettare a lungo!  


Il 29 ottobre 2004 si firma a Roma la Costituzione Europea fra i 25 Paesi membri, nella stesura della Carta il Governo Italiano ha avuto una parte determinante, riconosciuta praticamente da tutti i leader (in particolare dal premier ungherese) e non ovviamente dalla sinistra, in particolare ovviamente quella italiana. La grande valenza storica di questa firma è purtroppo macchiata da due fatti: il mancato richiamo alle radici cristiane nel preambolo, fortemente richiesto dal Papa Giovanni Paolo II, e la "trappola" innescata da tutta la sinistra per non permettere a Rocco Buttiglione di assumere il compito di commissario nelle nuova Commissione Europea, "colpevole" di essere troppo cattolico e amico dell'ex cancelliere Helmut Khol. Indirettamente vuole anche essere un ulteriore attacco volto a Silvio Berlusconi per rendergli sempre più complicato il suo compito di Primo Ministro. Ma paradossalmente questa vicenda ha avuto l'effetto contrario, appianando le difficoltà emerse all'interno della Casa delle Libertà con la nomina di Gianfranco Fini (AN) a Ministro degli Esteri (al posto di Franco Frattini che sarà commissario europeo) e di Franco Follini (UDC) come Vicepresidente. Rendendo evidente che la CdL arriverà così fino alle elezioni del 2006.

Il 10 dicembre 2004 si chiude il lungo ed inutile dibattimento sulla vicenda SME con l'assoluzione di Silvio Berlusconi, accusato di corruzione. Il processo è stato iniziato nel marzo del 2000 e si riferisce ad una vicenda del 1985! Una delle tante in cui si è voluto forzatamente coinvolgere il Presidente del Consiglio dal 1993 dopo la sua "discesa in campo".

Nel giorno di Santo Stefano un tremendo maremoto, detto tsunami, sconvolge il Sudest Asiatico provocando decine di migliaia di vittime. Un evento epocale di potenza devastante che, oltre alle tante vite umane strappate, gli enormi danni e le ripercussioni economiche su aree molto povere, può determinare anche sconvolgimenti geologici e ambientali. Nel frattempo si verificano le solite vergognose strumentalizzazioni della sinistra italiana che approfitta di questa immane tragedia per criticare il Governo Berlusconi: sui giornali comunisti si grida allo scandalo per la intempestività degli aiuti. Ma come sempre non è vero, tutto il mondo si è mobilitato per soccorrere le popolazioni e l'Italia ha avuto un ruolo di primaria importanza.


Avviata già la stagione delle riforme, che ha riguardato il mercato del lavoro le pensioni la giustizia e la riduzione delle tasse, il 9 gennaio 2005 entra in vigore la legge contro il fumo. Assieme alle nuove regole sul codice della strada e sulla fecondazione assistita elimina il "far west" esistente ed è destinata a rivoluzionare le abitudini e la vita sociale degli italiani. Ma la sinistra contesta tutto e tutti, in primo luogo ovviamente il Primo Ministro che è il bersaglio primo dei conservatori di sinistra. L'odio si traduce in fatti e il 31 dicembre, in Piazza Navona, Berlusconi è colpito con un treppiede, che diviene il simbolo dell'estremismo di sinistra sia nei loro siti web che nelle loro assemblee. Ma il Presidente del Consiglio si dimostra molto più ragionevole e perdona il suo aggressore telefonandogli direttamente a casa dopo una lettera di scuse.

Nel frattempo è andato in atto un primo taglio delle tasse, con la riduzione delle aliquote Irpef, al quale il Governo annuncia ne seguirà un'altro più consistente nel 2006. Il tutto a seguito della riduzione fiscale già avvenuta con l'innalzamento della no-tax area, che nel 2003 e 2004 ha portato 200/300 euro in più nelle tasche dei contribuenti. Naturalmente la sinistra, con l'appoggio dei sindacati, contesta anche questo e manda in onda uno sciopero senza senso.

Il novembre 2005 il Senato approva le riforme costituzionali che saranno veramente il punto di inizio della Seconda Repubblica, la sinistra ovviamente si oppone aspramente e inscena in aula una gazzarra indegna. I punti di forza di questa riforma sono la devoluzione delle competenze dallo Stato alle Regioni (che corregge la incompleta riforma del titolo V attuata dal centro-sinistra), lo snellimento del cammino delle leggi che saranno discusse solo dalla Camera e con la costituzione del Senato Federale, il rafforzamento dei compiti del Primo Ministro (come già propose il centro-sinistra), la riduzione del numero dei parlamentari. La riforma dovrà sottoporsi ad altri due passaggi parlamentari, solo confermativi, e al referendum. Il 14 dicembre viene approvata anche la nuova legge elettorale in senso proporzionale che, se anche non perfetta, consente al popolo di avere rispetto per la propria scelta, evitando ribaltoni e consentendo la governabilità. Cioè in democrazia governa chi prende più voti! Ma la sinistra si sente già vincitrice a dispetto del proverbio...ride bene chi ride ultimo.


Guarda caso al centro-sinistra è bastato l'esiguo numero di voti ricordato nella celebre canzone di Celentano per vincere a tavolino, non nella realtà, le elezioni del 9-10 aprile 2006, facendo sì che si avverino due novità nella Storia della Repubblica Italiana: per la prima volta i comunisti al governo e con un risultato incertissimo mai avvenuto. Guarda caso poi nell'autunno proprio il "molleggiato" si era esibito in uno show televisivo che aveva ben poco di spettacolo e molto contro Berlusconi, contribuendo così alla vittoria di Prodi. Paradossalmente al Senato la Casa delle Libertà ottiene 250.000 voti in più ma 2 senatori in meno per il voto degli italiani all'estero, anch'esso una novità per la nostra tormentata Repubblica.

Prima del voto in tanti davano ormai per concluso il ciclo politico di Berlusconi (compresi gli alleati dell'Udc!), ma tutti si sono dovuti ricredere: Forza Italia si è riconfermato il primo partito ed il successo personale del suo leader ha fatto da traino per una quasi vittoria inaspettata. Malvolentieri nel centro-sinistra sono stati costretti ad ammetterlo, da Rutelli a Fassino e da Mastella a Di Pietro, perfino il nemico in casa Follini.

Berlusconi propone subito un "governo di larghe intese", sul modello di quanto avvenuto in Germania, per mettere in atto le grandi Riforme e poi al momento appropriato tornare al voto. Ma ovviamente l'Unione risponde in maniera negativa.

NON E' FRANCESCO

La frenesia di governare a tutti i costi, con soli due voti in più e con l'appoggio dei senatori a vita, porta l'Unione a mettere in scena una ridicola elezione a Presidente del Senato (la seconda carica dello Stato) di Franco Marini della Margherita. Tre senatori nella loro scheda scrivono Francesco invece che Franco, probabilmente per ricatti interni  finalizzati ad alzare il prezzo per ottenere qualcosa in più. Si voleva sostenere che Franco è il diminutivo di Francesco e che quindi la votazione è valida, è stata però rifatta con lo stesso risultato ed incredibilmente convalidata.   


In perfetto stile comunista e catto-comunista Prodi, al momento della sua formazione, afferma che "sarà un governo forte e snello", talmente forte che sta ricorrendo continuamente alla fiducia e così snello che ha superato ogni record precedente con ben 102 fra ministri e sottosegretari.

IL RITORNO DEL TRASFORMISMO DA PRIMA REPUBBLICA

A volte ritornano ed il debolissimo governo Prodi, dopo la crisi del febbraio 2007 (appena nove mesi di attività), viene salvato da un trasformista doc che già da tempo aspettava l'occasione per il "salto della quaglia", come un novello giuda che tradisce il mandato degli elettori: Marco Follini. Poi sarà la volta dell'ex presidente Francesco Cossiga.

L'ITALIA S'E'...DESTRA, MA IL REGIME REAGISCE CON "PURGHE STALINIANE"

Dopo la batosta elettorale alle elezioni amministrative del 28-28 maggio 2007, il centro-sinistra non ha potuto come sempre affermare il contrario, visto che anche i giornali a loro vicini hanno confermato la “bruciante sconfitta” e lo “schiaffo al governo”, tuttavia ha cercato di minimizzare ricordando le loro false vittorie. Non è vero che la Casa delle Libertà ha sempre perso le precedenti elezioni perché, a parte la storica difficoltà del centro-destra nei voti locali, erano consultazioni dove il centro-sinistra era già in vantaggio e lo ha soltanto riconfermato. Sarebbe come se in queste elezioni la Cdl, riconfermando i propri sindaci e province, sostenesse di avere vinto solo perché in questo caso numericamente sono di più. Quello che invece è successo è che cinque comuni del Nord sono passati al centro-destra (e perfino due comuni rossi romagnoli), la roccaforte rossa genovese è stata sull’orlo di precipitare e spesso le percentuali della vittoria vanno dal 60 al 70%, e oltre, sia al Nord che al Sud. Ai ballottaggi del 10-11 giugno il centro-sinistra ha cercato poi di rialzare la testa solo perchè è riuscito a tenere la Provincia di Genova, anche se solo con il 51.4% rispetto al 56.3 del 2002. Contenti loro!

Nel frattempo si è consumata una delle pagine più brutte della storia repubblicana: venerdì 1 giugno il governo trasferisce il comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale. La sua colpa è unicamente quella di non avere ceduto al vice-ministro Visco che gli "impartisce l'ordine di avvicendare quattro ufficiali, che indagano, tra l'altro, sulla scalata di Unipol alla BNL". Il Presidente Giorgio Napolitano si chiama fuori dalla disputa perchè sostiene che è compito del Governo, ma essendo lui i capo supremo delle Forze Armate avrebbe tutti i diritti di intervenire. Fatto è che che non era mai accaduta una cosa simile. Inoltre nella sua relazione al Senato il ministro Tommaso Padoa Schioppa accusa Speciale di condotta "inqualificabile" e "gestione personalistica", quindi talmente inaffidabile da promuoverlo alla Corte dei Conti, l'organo di controllo più importante! Incredibile! D'altra parte questo governo, nella sua breve storia, non è nuovo ad epurazioni: il 16 luglio 2006 rimosse il direttore dell'Ansa Pierluigi Magnaschi, reo di avere affiancato Unipol alla notizia dell'azzeramento dei vertici GdF della Lombardia. Il 6 giugno 2007 il Tar del Lazio ha confermato la sospensiva chiesta dal consigliere Rai Angelo Maria Petroni contro la sua revoca da parte del Tesoro. I giudici della sezione terza-ter hanno di fatto confermato la sospensiva delle procedure di esclusione di Petroni dal Cda.


Mercoledì 6 giugno 2007 al Senato, ancora una volta, il centro-sinistra ha mandato in onda una sceneggiata tragicomica. Poco più di un anno fa, al momento dell’elezione del presidente del Senato, vollero far credere che Francesco e Franco sono la stessa persona. Ora volevano votare il loro ordine del giorno che”condivide l’operato del governo ed esprime il pieno apprezzamento per il ruolo che svolge la Guardia di Finanza”, anche se poco prima ne avevano bocciato un altro dell’opposizione su uguale apprezzamento. Conseguentemente il presidente Marini ha dovuto cassare la parte già votata e la maggioranza ha votato, ovviamente a favore, solo sull’operato del governo. Ci sarebbe da ridere a crepapelle se non fosse che la pelle in gioco è la nostra, poveri cittadini in balia di una coalizione schizofrenica dove c’è di tutto ed il contrario di tutto. Ci sono cattolici e anticlericali, ci sono fieri amici dell’America ed ancor più fieri oppositori di Bush, ci sono ministri che scendono in piazza (fisicamente o solo con il cuore) con i contestatori del loro stesso governo. Ma la comicità non è la sola caratteristica di questa maggioranza che non c’è, li caratterizza anche la vigliaccheria: in questi giorni sono appesi manifesti di Sinistra Critica offensivi verso Bush e Benedetto XVI. Volevano allestire mostre blasfeme contro la Madonna e offensive di nuovo verso il successore di Pietro, per fortuna però bloccate in tempo. Perché questi paladini delle finte libertà non fanno manifesti o mostre che sbeffeggino i capi del mondo islamico e musulmano, dove il tema delle coppie di fatto e della omosessualità è assolutamente vietato? La risposta è fin troppo ovvia: hanno paura delle conseguenze, invece contro il Papa e la Chiesa si può dire e fare di tutto tanto son gente pacifica. Fin troppo. Quello che mi rattrista di più è il vedere tanti cattolici, o presunti tali, accucciati dietro questa sinistra autoritaria che si permette di cacciare tutti quelli che non sono loro allineati. Un anno fa scrissi che si sentiva odore di regime comunista, ora ne siamo immersi.   


Era nell'aria da tempo, aspettava solo l'occasione giusta per lanciare la sua idea del nuovo Partito del Popolo della Libertà. Così il 18 novembre 2007 in piazza San Babila a Milano, assediato dall'immensa folla corsa ai gazebo per votare contro il disastroso governo Prodi, Berlusconi sale sull'auto e urla lo storico annuncio che spiazza tutti, avversari e alleati compresi, riportandolo al centro della scena politica. Per ora è solo una proposta da concretizzare ma il sasso è lanciato e sono in tantissimi a raccoglierlo: il 2 dicembre accorrono ancora per scegliere il nome del nuovo partito. L'ennesimo colpo di genio del Cavaliere ha fatto diventare l'evento politico dell'anno il suo incontro con Veltroni, leader del nuovo Partito Democratico, per cercare un accordo sulla nuova legge elettorale. Tanto importante che sia a destra che a sinistra i partiti più piccoli attaccano l'accordo fra i due leader, per paura di una intesa anche elettorale. Intesa che sarebbe auspicabile, come avvenuto in Germania, e che doveva essere messa in atto già all'indomani delle passate elezioni, come aveva proposto lo stesso stesso Berlusconi. Ma gli anti-berlusconi, in particolare quelli della Margherita, si opposero ferocemente e lo stanno facendo anche adesso (dichiarazioni esplicite in tv di Franceschini), per cui sarà molto difficile che ciò avvenga, ma non si sa mai.

Intanto si sente aria di nuove elezioni e questo è intuibile da alcune vicende: primo, può Veltroni aspettare la fine della legislatura per candidarsi a governare? Non credo. Secondo, è intervenuto ancora una volta fallosamente a piedi pari Celentano, il guru della canzone impegnata politicamente. Terzo, si sono di nuovo mossi i magistrati di sinistra con una ennesima e ridicola indagine su Berlusconi, accusato di volere corrompere un senatore del centro-sinistra. Il cercare di convincere qualcuno a passare dalla propria parte è pratica normalissima e molto diffusa in politica. Finirà come sempre in una bolla di sapone.

LA CADUTA DELL'IMPERATORE...ROMANO

Pensava forse di essere l'erede dei grandi imperatori romani, chissà forse per via del suo nome, e quindi predestinato al comando ad ogni costo. Quel suo "se ne deve andare a casa" risuonò allo stesso modo del napoleonico "Dio me la data e guai a chi la tocca". Come nell'antica Roma aveva solo l'appoggio dei vecchi senatori e non della maggior parte del popolo. Quindi non poteva durare a lungo e la legge del tempo ha fatto il suo corso, ma intanto gli italiani si sono dovuti subire per due anni un nuovo salasso esattoriale.

VINCE L'UOMO DEL PREDELLINO

Così intitolò la trasmissione televisiva Matrix all'indomani della terza grande vittoria di Silvio il Grande. Evocando quel famoso 18 novembre 2007 in Piazza San Babila a Milano dove il Cavaliere, con uno di quei gesti che lo hanno reso popolare, fa l'annuncio che passerà alla storia. <Ci sarà una conferenza stampa? è stato chiesto dai cronisti. "Più conferenza stampa di questa, in mezzo alla gente..." ha sorriso Berlusconi.>

Con il Popolo della Libertà Berlusconi vincerà nettamente le elezioni del 14 aprile 2008, cogliendo la sua terza storica vittoria.


Dopo la bufera di Tangentopoli si parlò di Seconda Repubblica, ma fra incomprensioni e litigi non è mai decollata. Ora con una netta maggioranza e con l'esperienza passata il Popolo della Libertà può davvero instaurare una nuova stagione di riforme, anche senza l'apporto del centrosinistra, che non ne ha nessuna voglia. I primi decisi provvedimenti ne sono il segnale: l'abolizione dell'ignobile tassa sulla casa, il "miracolo di Napoli" sui rifiuti, il salvataggio di Alitalia, la riforma della scuola, la lotta alla prostituzione, l'impegno per una migliore efficienza del settore pubblico. Tutto ciò in pochi mesi!

IL RITORNO DEI NUOVI FASCISTI

Il migliore commento a quanto è accaduto in Piazza Navona, martedì 8 luglio 2008, è venuto proprio dal Presidente del Consiglio, che ha soltanto detto “della spazzatura mi occupo a Napoli”. Infatti non era altro che immondizia, di quella più puzzolente, ciò che inondava la piazza di offese gratuite, accuse senza senso, volgarità assurde e irripetibili che tv e giornali non hanno giustamente riportato. Intellettuali del calibro di Camilleri e Flores d’Arcais hanno iniziato parlando dell’operato del governo come un attentato alla democrazia, ma sono proprio loro a non essere democratici, sperando di abbattere chi è stato eletto democraticamente dal popolo, in maniera netta ed indiscutibile. Fra gli elettori del Popolo della Libertà ci sono anch’io e quindi per loro sarei un attentatore, un sovversivo o chissà cos’altro, al pari di altri venti milioni di italiani. Grillo ha dichiarato che non si riconosce più nel popolo italiano, però è diventato ricco in Italia; magari se ne andasse via! La Guzzanti poi si è sentita forte ed invincibile ma non ha dimostrato altro che di essere codarda e vigliacca: non si sognerebbe mai di dire nemmeno una parola contro il fondamentalismo islamico, dove l’omosessualità è reato punito anche con la pena capitale, perché sa che rischierebbe una fatwa, una condanna a morte. Invece contro il Papa può dire ciò che vuole, tanto in Italia tutto è permesso. In un Paese normale lei e tutti gli altri sarebbero immediatamente condannati, per vilipendio e oscenità, altro che Berlusconi! A dir il vero è stata anche aperta un’inchiesta, ma con ogni probabilità finirà in niente come spesso accade. E’ intervenuto anche Sua Nullità Uolter a mettere in riga (si fa per dire) lo scapestrato Di Pietro, che ovviamente gli ha subito risposto picche. Daniele Capezzone si chiese quanto sarebbe durato l’aut aut del finto leader: nemmeno un battito di ciglia, in perfetto stile veltroniano. Subito è tornato a sentenziare che “dopo un mese e mezzo le uniche cose cui si è pensato riguardano una sola persona” (ovvero lo Psiconano, la particella psicotica continuamente evocata la Grillo Sparlante) e che la vera emergenza italiana è il rischio povertà. Come se la sua parte politica non avesse mai governato ed invece è stata proprio la causa delle difficoltà attuali del popolo italiano. Che faccia tosta! Così non fa altro che portare acqua al mulino dei nuovi fascisti del Duemila, capeggiati dal Duce molisano.    


Nel 2007 Democratici di Sinistra e Margherita annunciarono la loro fusione, lanciando quella che poteva essere una vera novità politica. Si presentarono soli alle elezioni, credendo di riscuotere chissà quali consensi. Invece nel 2008 Berlusconi vinse nettamente, il PD non spostò consensi e l'unica novità è risultata la scomparsa dei comunisti dal Parlamento. Non credo che questo sia un fatto positivo, pur parlando da avversario, perchè di colpo si è messa da parte una storia politica importante, anche se spesso negativa. Secondo me, in un Paese  liberale, ogni cittadino ha diritto di essere rappresentato. Poteva ad ogni modo essere l'inizio di una nuova stagione politica, di dialogo e di mutamenti, invece tutto come prima e anche peggio! Veltroni ed i suoi si sono lasciati abbagliare ancora dal vecchio antiberlusconismo e, ancor peggio, sono sopraffatti dal giustizialismo di Antonio Di Pietro e la sua Italia dei Valori. Assistiamo di nuovo a squallide manifestazioni per qualsiasi stupidaggine e ad accuse becere e senza fondamento.

Ora, in vista delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, il PD è impegnato ovunque in elezioni primarie, assieme ai vecchi compagni di sempre. Che senso ha tutto questo? Non me lo chiedo solo io e tutto il Popolo della Libertà, ma anche tanti altri nella sinistra stessa, disorientati e delusi. Bersani si presenta come l'uomo del cambiamento, ma prosegue nel solito becero antiberlusconismo e nel giustizialismo. 


Intanto Silvio il Grande prosegue nella sua opera di ricostruzione dai disastri della sinistra (evitabili) e di quelli naturali (inevitabili). Risolve l'emergenza rifiuti a Napoli ed in Campania, con discariche provvisorie e mettendo in funzione il termovalorizzatore bloccato dai Verdi; salva Alitalia, che già opera positivamente; dopo il tragico terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 mette in moto una macchina organizzativa che in pochi mesi consegna nuove e belle case a quasi tutti i terremotati (non si era mai vista una cosa simile!); trasferisce il G8 a L'Aquila con grandi complimenti di tutti i convenuti; contiene le conseguenze della crisi economica mondiale, tanto che gli organismi internazionali(Ocse,Fmi,ecc.) che mettono l'Italia al primo posto nel superindice.gli organismi internazionali(Ocse,Fmi,ecc.) che mettono l'Italia al primo posto nel superindice.li organismi internazionali(Ocse,Fmi,ecc.) che mettono l'Italia al primo posto nel superindiceli organismi internazionali(Ocse,Fmi,ecc.) che mettono l'Italia al primo posto nel superindicegli organismi internazionali (Ocse,Fmi,ecc.) mettono al primo posto l'Italia nel superindice, tutto senza aumentare le tasse!

Deve anche subire l'aggressione fisica, il 13 dicembre a Piazza Duomo a Milano, e poi, dopo finte dichiarazioni di solidarietà da parte degli avversari, tornano le indagini ad orologeria dei magistrati di sinistra, in vista delle elezioni regionali 2010. A Roma viene anche esclusa la lista Pdl per cavilli burocratici. La sinistra sta tentando di tutto perchè ha paura di perdere e per tre anni non ci sono altre elezioni, in attesa delle quali poter dire di tutto e di più contro l'odiato Nemico. Ma il popolo italiano non è stupido come vuol fare credere la sinistra, riconfermerà più che mai la fiducia! Infatti le elezioni regionali sono quasi un plebiscito per il governo. Sembra tutto fili a gonfie vele, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo ed infatti...


Probabilmente tutto era pronto già prima delle elezioni del 2008, pensando che il centrodestra avrebbe perso e che quindi Berlusconi sarebbe sparito dalla scena politica, ma il popolo lo ha riconfermato e Fini non seppe più che pesci pigliare. Quindi ha cominciato un'opera di logoramento del governo eletto, da Presidente della Camera che chiede le dimissioni del suo Presidente del Consiglio ed esprime illazioni, senza alcun fondamento, in assemblee pubbliche. Tutto si è manifestato con il famoso "che fai mi cacci?" col dito alzato in segno di sfida. Ma Fini si è cacciato da solo perchè ha tradito gli ideali di Alleanza Nazionale e perfino se stesso, sin dal 2003 quando prese le distanze dall’area politica nella quale si era formato, enunciando un clamoroso falso storico: ovvero che “il fascismo è un male assoluto”. Pur nella negatività del suo operato, con anche però aspetti positivi, il fascismo non può essere paragonato al nazismo ed al comunismo. Quelli sì che sono mali assoluti. Poi Fini proseguì prendendo le distanze dal centrodestra e dalla Chiesa, sui temi etici, sulle coppie di fatto e sull’immigrazione, avvicinandosi così alla sinistra.


Fini fonda Futuro e Libertà, primo Presidente della Camera che opera simile azione! Unisce i suoi voti a quelli della sinistra e chiede la sfiducia del Governo Berlusconi! Per due soli voti il 14 dicembre 2010 l'agguato fallisce, ma ormai i numeri per governare sono stretti e la crisi economica avanza con prepotenza. Ma i metodi inquisitori di fascisti e comunisti non si fermano davanti a niente: la magistratura mette in piedi una incredibile catena di intercettazioni sulle feste nella villa di Silvio, frequentata da belle ragazze, ed ai fasciocomunisti non par vero di cavalcare questa nuova opportunità per dare il colpo definitivo all'odiato Nemico. Questa cosa fà ancora presa in un'Italia ipocrita che predica la libertà sessuale e si scandalizza per presunte avventure sessuali del Primo Ministro. Così dove non ci sono riusciti con le procure ce la fanno con la gnocca, altrochè la crisi! Il Cavaliere scende di cavallo e l'8 novembre 2011 deve passare la palla a Mario Monti. Il motivo scatenante e stata la sua indomita passione per l’altra metà del cielo, anche se questa è viva sin dalla notte dei tempi. In nome di chissà quale dogma i bacchettoni  cattolici sono scesi in campo, Cardinale Bagnasco in testa, assieme ai moderni  farisei ed ai falsi puritani della sinistra. Dicevano che quando il Distruttore dell’Italia si dimetterà ci sarà un effetto positivo sulle Borse, invece sono brutalmente crollate.  Ora si apre una fase di incertezza che può avere gravi conseguenza per l’Italia e gli italiani, anche per chi ha sempre odiato Berlusconi e gli ha rovesciato addosso fango ed insulti. 


 

Che bisogno c'era di scomodare cotanto di professoroni quando per aumentare le tasse e la benzina sarebbe capace un qualsiasi bidello? Anzi i bidelli avrebbero fatto anche meglio perchè conoscono i bisogni della gente vera e umile. Non occorrono anni di studi per capire che per migliorare la situazione economica di uno Stato occorre diminuire le tasse e tagliare la spesa pubblica. Il prof Monti ha fatto l'esatto contrario: ha reintrodotto la tassa sulla casa (bene primario inutilmente tutelato dalla Costituzione), ha aumentato la benzina (il cui prezzo è in gran parte formato da accise) e ha aumentato l'Iva. Non ha diminuito niente nella spesa pubblica, lasciando gli enormi privilegi che godono i politici ma soprattutto i manager pubblici. Anzi la spesa è aumentata ed in questo contesto non poteva essere diversamente! Poi ha messo in atto una pesante riforma delle pensioni con tanto di errore di valutazione sui cosiddetti "esodati". Tale riforma si è resa necessaria per colpa della controriforma attuata dal governo Prodi nel 2006, per compiacere la sinistra estrema. Eliminando il cosiddetto "scalone" della riforma Maroni, si è venuto a creare un buco nei conti pensionistici che ha portato a questa pesante mazzata sui pensionandi e pensionati. Nonostante tutto i sondaggi di fine 2012 continuano a dare credito al vero colpevole della critica situazione italiana, cioè il Partito Democratico ed i suoi derivati. Avanza l'antipolitica di Grillo e perde drasticamente fiducia il Popolo della Libertà. Si profila così per le elezioni del 2013 una facile vittoria per chi ci ha portato allo sbando. Veramente un Paese strano questa nostra bella e terribile Italia!    


 Proprio così, archiviata nel 1992 la Prima Repubblica ci sembrò di essere avviati verso la Seconda. In particolar modo con la discesa in campo del Cavaliere, ma tempestivi interventi della magistratura e interessi di parte politica gli hanno impedito di portare a termine il suo impegno. Ora l'attivismo di Renzi invece di proiettarci nella Terza Repubblica rischia di farci precipitare di nuovo nella Prima, ovvero quella di cui "tutto deve cambiare affinchè nulla cambi".

 IL  BERSAGLIERE  DEL  NULLA E  IL  NOVELLO  HITLER 

Se ogni elettore esaminasse con attenzione le vicende politiche di questi ultimi due decenni, liberamente e senza condizionamenti di parte, si accorgerebbe chiaramente senza ombra alcuna che solo Silvio Berlusconi e Forza Italia hanno veramente tentato di cambiare questa nostra tanto bistrattata Italia. In buona parte ci sono riusciti ed in altra parte no, ma non per colpe proprie e solo perchè senza profonde modifiche alla Carta Costituzionale non si può governare liberamente e con efficienza. Il PD è il vero ed unico responsabile dei guai italiani: avremmo già dal 2011 la riduzione dei parlamentari e la divisione delle due camere, se la sinistra ed il Pd non si fossero messi a capo di un disastroso referendum che nel 2006 abrogò la legge. Ogni volta che il Pd e la sinistra hanno assunto il compito di governo hanno aumentato le tasse e ridotto il Pil, l'unica riforma costituzionale importante è stata messa in atto proprio da loro nel 2001 a fine legislatura e con soli 4 voti di maggioranza. Si tratta della modifica del titolo V che tanti guasti ha provocato nelle regioni. Da pochi mesi Matteo Renzi è partito alla carica (qualcuno però lo ha definito giustamente "il bersagliere del nulla") facendo credere di cambiare tutto, per il momento però le riforme sono bloccate e l'unica cosa è la mancia elettorale dei famigerati 80 euro. Dall'altra parte c'è il comico Beppe Grillo che, novello Hitler, pretende di vincere e governare da solo mettendo sotto processo tutti. In ultima analisi si evince che l'unica proposta credibile è ancora una volta quella del (ex) Cavaliere e proprio per questo è stato ingiustamente condannato da una magistratura di parte. 

 POVERA  ITALIA !

Povera Italia, maltrattata in Europa dalla cancelliera Merkel  ed ai mondiali di calcio dall'arbitro Moreno secondo. Comunque ci consoliamo col golden boy Renzi che sostiene che ora siamo più autorevoli, un'autorevolezza che vede solo lui, però il popolo italiano pende dalle sue labbra. Il ragazzo prodigio della politica italiana si fà forte del 40,8% ottenuto alle elezioni europee, spacciandolo per un successo straordinario anche se altro non è che la risultanza del recupero di una parte di voti dei grillini e di quelli di Scelta Civica. Il centrodestra, nel suo insieme, da parte sua non ha fatto altro che mantenere i voti acquisiti alle politiche dello scorso anno. Per cui non c’è nessuna situazione eccezionale, tutto nella normalità degli equilibri politici. Per ora tutti (o quasi) hanno fiducia in lui, ma prima o poi si accorgeranno che gli 80 euro e l'abolizione delle provincie sono state solo propaganda elettorale e che le riforme in divenire serviranno a ben poco. Nel frattempo continueremo a pagare tasse elevatissime e avremo a che fare con una burocrazia opprimente, una giustizia costosa ed efficiente solo contro Berlusconi, privilegi decennali che nessuno vuole abolire, eccetera. E allora, povera Italia!  

 I DISSIDENTI DEL GIORNO DOPO

Ogni qualvolta il nuovo messia Matteo Renzi presenta al Parlamento un provvedimento od una riforma che ritiene fondamentale, nel Partito Democratico, e nelle fronde che gravitano attorno, si agitano per mal di pancia vari e si lanciano proclami belligeranti. Salvo poi far rientrare tutto al momento del voto, con la motivazione "stavolta votiamo per il bene dell'Italia, ma la prossima...." Così è stato per il job acts, per l'elezione del Presidente della Repubblica e da ultimo per le riforme costituzionali. Chi si dice di sinistra non può restare in un partito che di sinistra non è, chi si dice democratico non può restare in un partito che democratico non è, chi si ritiene riformista non può restare in un partito che mette in atto riforme finte o, peggio, dannose. Ma si sa l'attrazione della poltrona è più forte di tutti gli ideali. Tranne qualche caso sporadico e benemerito, ma purtroppo ininfluente. “Serve un chiarimento politico vero. Basta gioco delle tre carte. Ogni volta che Verdini &Co. votano con noi il Pd ci rimette – afferma Roberto Speranza, che guida la minoranza Pd – facile sommare voti in Parlamento, altra cosa è sommare voti degli elettori”. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti o se la minoranza Pd è solo un cane che abbaia ma non morde.

LE MAGGIORANZE VARIABILI

Matteo Renzi ha inaugurato un nuovo modo di governare ma che nella sua essenza ricalca i sistemi della peggiore prima repubblica, cioè tutto va bene affinchè si giunga ad una maggioranza: prima ha teso la mano (finta) a Berlusconi per le riforme, poi gli ha dato una pedata e si è preso con assoluta leggerezza i voti del Movimento 5 stelle per eleggersi il Presidente della Repubblica a lui più conveniente, ora ha accolto a braccia aperte gli ulteriori traditori di Forza Italia (con Verdini e Bondi in testa) e dei leghisti di Tosi per respingere la mozione di sfiducia, in futuro cercherà di nuovo i voti del M5s per le unioni civili. Ci può essere un modo peggiore di governare e fare politica? Io penso di no, perchè la coerenza deve essere il faro di un uomo o di una donna chiamata ad un dovere pubblico e perchè così la coerenza è calpestata in maniera intollerabile e la Democrazia offesa. Si prendono in giro gli elettori e le loro scelte. Vergogna!