Guarda caso al centro-sinistra è bastato l'esiguo numero di voti ricordato nella celebre canzone di Celentano per vincere a tavolino, non nella realtà, le elezioni del 9-10 aprile 2006, facendo sì che si avverino due novità nella Storia della Repubblica Italiana: per la prima volta i comunisti al governo e con un risultato incertissimo mai avvenuto. Guarda caso poi nell'autunno proprio il "molleggiato" si era esibito in uno show televisivo che aveva ben poco di spettacolo e molto contro Berlusconi, contribuendo così alla vittoria di Prodi. Paradossalmente al Senato la Casa delle Libertà ottiene 250.000 voti in più ma 2 senatori in meno per il voto degli italiani all'estero, anch'esso una novità per la nostra tormentata Repubblica.
Prima del voto in tanti davano ormai per concluso il ciclo politico di Berlusconi (compresi gli alleati dell'Udc!), ma tutti si sono dovuti ricredere: Forza Italia si è riconfermato il primo partito ed il successo personale del suo leader ha fatto da traino per una quasi vittoria inaspettata. Malvolentieri nel centro-sinistra sono stati costretti ad ammetterlo, da Rutelli a Fassino e da Mastella a Di Pietro, perfino il nemico in casa Follini.
Berlusconi propone subito un "governo di larghe intese", sul modello di quanto avvenuto in Germania, per mettere in atto le grandi Riforme e poi al momento appropriato tornare al voto. Ma ovviamente l'Unione risponde in maniera negativa.
NON E' FRANCESCO
La frenesia di governare a tutti i costi, con soli due voti in più e con l'appoggio dei senatori a vita, porta l'Unione a mettere in scena una ridicola elezione a Presidente del Senato (la seconda carica dello Stato) di Franco Marini della Margherita. Tre senatori nella loro scheda scrivono Francesco invece che Franco, probabilmente per ricatti interni finalizzati ad alzare il prezzo per ottenere qualcosa in più. Si voleva sostenere che Franco è il diminutivo di Francesco e che quindi la votazione è valida, è stata però rifatta con lo stesso risultato ed incredibilmente convalidata.