Il vero racconto politico - Silvio ridiscende in campo

Era nell'aria da tempo, aspettava solo l'occasione giusta per lanciare la sua idea del nuovo Partito del Popolo della Libertà. Così il 18 novembre 2007 in piazza San Babila a Milano, assediato dall'immensa folla corsa ai gazebo per votare contro il disastroso governo Prodi, Berlusconi sale sull'auto e urla lo storico annuncio che spiazza tutti, avversari e alleati compresi, riportandolo al centro della scena politica. Per ora è solo una proposta da concretizzare ma il sasso è lanciato e sono in tantissimi a raccoglierlo: il 2 dicembre accorrono ancora per scegliere il nome del nuovo partito. L'ennesimo colpo di genio del Cavaliere ha fatto diventare l'evento politico dell'anno il suo incontro con Veltroni, leader del nuovo Partito Democratico, per cercare un accordo sulla nuova legge elettorale. Tanto importante che sia a destra che a sinistra i partiti più piccoli attaccano l'accordo fra i due leader, per paura di una intesa anche elettorale. Intesa che sarebbe auspicabile, come avvenuto in Germania, e che doveva essere messa in atto già all'indomani delle passate elezioni, come aveva proposto lo stesso stesso Berlusconi. Ma gli anti-berlusconi, in particolare quelli della Margherita, si opposero ferocemente e lo stanno facendo anche adesso (dichiarazioni esplicite in tv di Franceschini), per cui sarà molto difficile che ciò avvenga, ma non si sa mai.

Intanto si sente aria di nuove elezioni e questo è intuibile da alcune vicende: primo, può Veltroni aspettare la fine della legislatura per candidarsi a governare? Non credo. Secondo, è intervenuto ancora una volta fallosamente a piedi pari Celentano, il guru della canzone impegnata politicamente. Terzo, si sono di nuovo mossi i magistrati di sinistra con una ennesima e ridicola indagine su Berlusconi, accusato di volere corrompere un senatore del centro-sinistra. Il cercare di convincere qualcuno a passare dalla propria parte è pratica normalissima e molto diffusa in politica. Finirà come sempre in una bolla di sapone.

LA CADUTA DELL'IMPERATORE...ROMANO

Pensava forse di essere l'erede dei grandi imperatori romani, chissà forse per via del suo nome, e quindi predestinato al comando ad ogni costo. Quel suo "se ne deve andare a casa" risuonò allo stesso modo del napoleonico "Dio me la data e guai a chi la tocca". Come nell'antica Roma aveva solo l'appoggio dei vecchi senatori e non della maggior parte del popolo. Quindi non poteva durare a lungo e la legge del tempo ha fatto il suo corso, ma intanto gli italiani si sono dovuti subire per due anni un nuovo salasso esattoriale.

VINCE L'UOMO DEL PREDELLINO

Così intitolò la trasmissione televisiva Matrix all'indomani della terza grande vittoria di Silvio il Grande. Evocando quel famoso 18 novembre 2007 in Piazza San Babila a Milano dove il Cavaliere, con uno di quei gesti che lo hanno reso popolare, fa l'annuncio che passerà alla storia. <Ci sarà una conferenza stampa? è stato chiesto dai cronisti. "Più conferenza stampa di questa, in mezzo alla gente..." ha sorriso Berlusconi.>

Con il Popolo della Libertà Berlusconi vincerà nettamente le elezioni del 14 aprile 2008, cogliendo la sua terza storica vittoria.