Analisi di uno storico voto

Il 13 maggio 2001 resterà probabilmente una data storica per la nostra Repubblica, al pari di quel 2 giugno 1946 che vide i suoi natali. Potrà sembrare una affermazione eccessiva, di parte, ad effetto, ecc. Ma così non è, anzi è soltanto la constatazione di un dato di fatto supportata da varie motivazioni che andiamo ad esaminare:


1) Noi ora siamo parte del novero di quei pochi popoli che, con libere elezioni e senza ricorrere a lotte cruente, hanno destituito un governo di sinistra, comunista o simile, con impostazione autoritaria.

2) Finalmente, dopo tante elezioni incerte e sofferte, dalle urne è uscita una maggioranza netta e con i numeri necessari per governare l' intera legislatura senza doversi appellare ad appoggi esterni o a rimpasti e ribaltoni, che sono stati per decenni il denominatore comune dei vari esecutivi.

3) Gli italiani hanno ribadito la scelta del 1994 che era stata negata poi nel 1995 e nel 1998 a causa di manovre parlamentari, quindi non democratiche, con la compiacenza del Presidente in carica.

4) Si potrà finalmente tornare a parlare di Seconda Repubblica, con un Governo di nuova ispirazione che potrà portare in porto le necessarie modifiche di ammodernamento della Costituzione e le tante riforme strutturali di cui necessita il nostro Paese.


Il governo uscente di centrosinistra ha concluso il suo mandato nel modo peggiore con un pastrocchio elettoraleche ha fatto dell' Italia lo zimbello dei paesi evoluti. Addirittura è stato impedito a tantissimi cittadini di votare e tanti altri hanno votato a notte fonda e con i primi risultati già in arrivo! Una situazione veramente incredibile della quale il ministro Bianco ha incolpato il limitato numero delle cabine elettorali ( in molti seggi erano soltanto due ). Ma questa è stata una sola delle cause, c' è stato invece un insieme di decisioni che ha composto una miscela altamente esplosiva che ha portato alla vergogna perpetrata. Infatti nel 1999 sono stati ridotti di un terzo i seggi e si è tolta la possibilità di votare al lunedì, nel frattempo è anche aumentato il numero dei votanti, ed il risultato è stato che gli aventi diritto al voto in ogni seggio è raddoppiato! Ogni cittadino ha avuto a disposizione non più di 2 minuti per adempiere al proprio dovere e diritto! Infatti calcolando che mediamente in un seggio c' erano 900 votanti da dividere in 14,5 ore , cioè 870 minuti, il risultato è 1 minuto che non si può moltiplicare per tre cabine ma solo per due tenendo conto anche dei tempi di consegna e riconsegna delle schede. Due minuti sono pochi già per una votazione politica formata da tre schede, figuriamoci se si aggiungono le schede relative alle votazioni comunali! Si era già avuto esperienza simile nelle elezioni europee del 1999 abbinate ad amministrative, ma i disagi e le file furono più contenute perché la percentuale dei votanti fu molto più bassa ( 70% contro 82, circa ). Ma nonostante le proteste delle opposizioni il governo ha deciso di ripetere la stessa esperienza adducendo la necessità di contenere le spese .


Gli ulivisti ( primo fra tutti il regista Moretti) hanno incolpato della sconfitta il mancato accordo con Bertinotti e la sua Rifondazione Comunista ben sapendo che esso non era assolutamente possibile nei temi proposti. Ma anche se R.C. e L' Italia dei Valori di Di Pietro si fossero uniti all' Ulivo la somma dei voti alla Camera darebbe 44% contro il 52 della Casa delle Libertà assieme a Democrazia Europea di D'Antoni, quindi un divario piuttosto netto. Al Senato però ci si sarebbe trovati di fronte ad una situazione di parità o vantaggio del centrosinistra, con la conseguenza di una probabile situazione di stallo con difficile risoluzione. Ma in una tale contrapposizione di alleanze gli elettori avrebbero ugualmente dato gli stessi voti ad una coalizione di centrosinistra così varia e composita? Io penso di no.

Un' altro aspetto importante di questa tornata elettorale è stata la "battaglia" dei Sindaci, della quale l'Ulivo ne ha fatto bandiera come rivincita, ma analizzando a fondo il voto anche qui ha vinto la Casa delle Libertà. Infatti nonostante il centrosinistra, questa volta spalleggiato da Rifondazione Comunista, abbia conservato il governo delle grandi città, nel conteggio totale dei Comuni dove si è votato si è avuto un sostanziale equilibrio. Considerando che nella precedente tornata elettorale la grande maggioranza dei comuni era del centrosinistra, la CdL ha ottenuto un grande successo.


Infine si può facilmente dedurre che il popolo italiano è difficilmente influenzabile e che ogni cittadino vota secondo le proprie idee e convinzioni. Infatti se si andava a fare la somma dei voti dei vari partiti delle due coalizioni nelle precedenti elezioni si poteva prevedere facilmente la vittoria della Casa delle Libertà. Ma gli attacchi portati a tutto campo al suo leader, adoperando la TV pubblica e la stampa estera e gli intellettuali di sinistra ( anche dell' ultima ora ), facevano temere che una buona parte di italiani avrebbe potuto abboccare. Così non è stato. Al contrario dopo le elezioni politiche si poteva supporre che il risultato avrebbe influenzato i ballottaggi dei Comuni interessati con un effetto traino a vantaggio dei candidati della CdL. Ma anche così non è stato. Pertanto si deve riconoscere che il popolo italiano è maturo e, rispettando la sua scelta, è doveroso porgere gli auguri di buon lavoro al nuovo Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.