Tv di regime rosso

Quando una emettente televisiva pubblica si permette di mandare in onda programmi che si schierano apertamente con una parte politica, per di più in campagna elettorale, e che lanciano pesanti accuse sulla parte opposta, pagati da tutti i cittadini, non può definirsi altro che apparato di un bieco regime.

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“casta gay, i nuovi intoccabili”

Stefano Lorenzetto, il Giornale venerdì 30 novembre 2007. < E’ una lobby: in onore del politicamente corretto se ne può parlare solo bene. Chi li critica è subito un omofobo...gli omosessuali non avevano diritto di cittadinanza non solo nelle sagrestie ma neppure nel Pci. Era il 1986 quando Giancarlo Pajetta, alla vista di una foto che ritraeva Grillini con un gruppo di dirigenti gay davanti al Bottegone, reagì con uno dei suoi lapidari niet: ”io qui i finocchi non ce li voglio". Rimaneva pur sempre il partito che 37 anni prima, a Udine, aveva espulso l'omosessuale Pier Paolo Pasolini...La strategia della potentissima lobby gay appare chiara: non parlate di noi, se non per dirne bene. Questo sì che è razzismo... >

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Caro Enzo Biagi il servilismo fa parte della cultura di sinistra

Dispiace profondamente che una così illustre penna sia scesa alle bassezze del più bieco bolscevismo scrivendo sul Corriere della Sera del "...servilismo degli estimatori di Berlusconi...". Caro Enzo Biagi io sono un uomo libero che liberamente ha scelto dopo il 1994 di appoggiare Berlusconi e la sua proposta per una nuova Italia, così come tanti milioni di italiani. La mia fiducia non è incondizionata, se al termine del percorso previsto non saranno raggiunti gli obiettivi programmati non ho nessuna difficoltà a votare qualcun altro! Il servilismo fa parte della cultura di sinistra dove tutti sono allineati dietro la Grande Ala del Partito, l'Unico e solo Infallibile Maestro. Se "L'Unità" scrive che gli asini volano tanti sono disposti a credergli fedelmente!

Sincero cordoglio dopo la sua morte, Dio lo accoglierà sicuramente in cielo, però le parole ed i gesti restano  ed alcune cose che egli ha detto e fatto non sono all'altezza della sua fama. La sua proverbiale ironia per una volta ha lasciato il posto a offese gratuite e scorrettezze elettorali inaccettabili in una compiuta democrazia.

I sabiniguzzanti crescono (di numero), ma non diventano grandi

Se Sabina Guzzanti avesse veramente un pizzico di autoironia dovrebbe ringraziare Silvio Berlusconi, non solo perché lei ha lavorato sulle Reti del Mostro ma sopratutto perché è il personaggio principale dei suoi scimmiottamenti ridicoli che lei chiama satira. Senza il Cavaliere avrebbero avuto ben poco interesse e ascolti, cosa che si traduce in scarsi guadagni vero? Nel profondo del suo essere probabilmente lo sa ma non lo ammetterà mai. 

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Poteri forti

La separazione dei poteri, per come è stata descritta da Montesquieu, filosofo e pensatore politico del Settecento, è uno dei principi fondamentali delle democrazie moderne. Essa consiste nella separazione dei tre poteri che costituiscono lo stato:

Successivamente la stampa è stata da molti considerata come un quarto potere, in quanto come mezzo di informazione di massa ha il grande potere di influenzare le opinioni e scelte della popolazione.

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Il potere della magistratura di sinistra

In una nazione libera e democratica il popolo elegge i parlamentari ed il governo, organismi che approvano le leggi che poi i magistrati ed i giudici devono applicare. In tutte le Grandi Democrazie compiute e mature funziona così tranne che in Italia, dove tutto è rovesciato. Nel Belpaese la Giustizia è lenta e macchinosa, tranne che per i processi dove sono coinvolti i politici di destra, ed i magistrati legati alla sinistra interpretano le leggi a loro piacimento.

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Dopo quarant'anni si torna a scuola

<Per avere un'Italia migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore, non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell'esistente...occorre un contenimento della spesa per la scuola, nessuna parte sociale e politica può sfuggire a questo imperativo.> Non sono parole della ministra Maria Stella Gelmini in difesa della sua Riforma della Scuola, ma nientemeno del Presidente Napolitano

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Un popolo senza simboli è destinato a soccombere

“Nessuna civiltà deve imporre i propri valori alle altre”, è un principio  incontestabile, ma una civiltà sviluppa la sua cultura e la sua religione in una  determinata area anche in conseguenza del contesto territoriale in cui vive,  fuori da quei luoghi non funzionerebbe e sarebbe una gran confusione.

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La Famiglia questa sconosciuta

"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." articolo 29 della Costituzione Italiana.

"Appaiono pericolosi e controproducenti quei progetti che puntano ad attribuire ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici " Papa Benedetto XVI

"I pacs scardinano la famiglia" Conferenza Episcopale Italiana

"il matrimonio gay è il trionfo del laicismo che pretende di trasformare i desideri e talvolta i capricci in desideri", Marcello Pera ex Presidente del Senato.

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Razzismo al contrario

La sinistra italiana quando non sa più come ribattere alle argomentazioni opposte tira fuori i finti argomenti del fascismo e del razzismo. Così in Italia stiamo assistendo ad un razzismo al contrario, i veri discriminati siamo noi che lavoriamo regolarmente e paghiamo le tasse, e che cerchiamo di rispettare le regole di una società civile.

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Le stragi del sabato sera

Ogni volta che nel fine settimana succedono tragedie giustamente ci si dispera e tanti propongono misure per evitare questo massacro, ma solo dopo pochi giorni ci si dimentica e tutto viene rinviato alla prossima tragedia. Il centro-sinistra si distingue in questa orribile altalena ed ancora una volta propone soluzioni sbagliate ed inutili per le tragedie del sabato sera e gli incidenti stradali in genere.

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Bulli? no, delinquenti

No non chiamiamoli bulli e le loro azioni bullismo, ma semplicemente delinquenti che usano violenza vigliacca coperti nel branco. Nel vocabolario bullo ha un significato meno cruento: giovane spavaldo, sbruffone e prepotente.

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Ma dov'è questa crisi?

" Si lamenta Nicodemo, della crisi, lui che và...nel casinò di Sanremo, a giocare il baccarà -Ah...la crisi!- Ma cos'è questa crisi? " Così si esprimeva una ironica canzonetta nel 1933 e dopo oltre settant'anni ridiventa attuale.

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L'Europa illiberale

Parafrasando la celebre frase di Massimo D'Azeglio, uno degli artefici dell'Unità d'Italia, occorrerebbe dire che “fatta l'Europa ora bisogna fare gli europei". L’Europa economica e finanziaria è fatta, ma quella umana e democratica è ancora lontana e dopo le prime decisioni il compito mi sembra alquanto difficile e preoccupante.

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Benvenuto Mister Euro !

Benvenuto Mister Euro !

Il primo gennaio 2002 è una data epocale che resterà scolpita a grandi lettere nella Storia. Dodici Paesi della neonata Unione Europea battono la stessa moneta e altri tredici o più sono pronti ad altrettanto. Le difficoltà di una operazione così complessa sono tante e penalizzanti nell'immediato per le popolazioni, ma con gli anni si appianeranno e diverranno più agevoli gli scambi logistici e commerciali fra i vari Stati. E questo sarà un vantaggio economico, culturale e sociale per tutti!

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