Dispiace profondamente che una così illustre penna sia scesa alle bassezze del più bieco bolscevismo scrivendo sul Corriere della Sera del "...servilismo degli estimatori di Berlusconi...". Caro Enzo Biagi io sono un uomo libero che liberamente ha scelto dopo il 1994 di appoggiare Berlusconi e la sua proposta per una nuova Italia, così come tanti milioni di italiani. La mia fiducia non è incondizionata, se al termine del percorso previsto non saranno raggiunti gli obiettivi programmati non ho nessuna difficoltà a votare qualcun altro! Il servilismo fa parte della cultura di sinistra dove tutti sono allineati dietro la Grande Ala del Partito, l'Unico e solo Infallibile Maestro. Se "L'Unità" scrive che gli asini volano tanti sono disposti a credergli fedelmente!
Sincero cordoglio dopo la sua morte, Dio lo accoglierà sicuramente in cielo, però le parole ed i gesti restano ed alcune cose che egli ha detto e fatto non sono all'altezza della sua fama. La sua proverbiale ironia per una volta ha lasciato il posto a offese gratuite e scorrettezze elettorali inaccettabili in una compiuta democrazia.